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Sverzeke
, 2019
pittura a terzo fuoco cotta a 750° su gres porcellanato levigato, 480×120 cm
L’artista ha realizzato per la facciata di una casa situata in località Pradello un’opera che si apre ad un articolato dialogo con la profondità e l’eterogeneità del paesaggio naturale. I tratti di colore vengono fatti vibrare dell’intensità della luce montana e sembrano essere il risultato non tanto di un’azione volontaria, quanto piuttosto di un impulso inconscio generato dall’influenza reciproca di superficie e segno, strettamente legato alla realtà del luogo. L’opera si dischiude al proprio limite reale di tratto momentaneo sulla superficie per aprirsi a uno spazio più vasto, che comprende la facciata stessa dell’abitazione e abbraccia tutto l’ambiente circostante per lasciare emergere “il battito del mondo”.
Località Pradello
Gianni Asdrubali
(Tuscania, 1955)
“Il museo? È importante e necessario come tutte le cose assurde. Rappresenta la manifestazione di un pensiero forte, attaccato al mondo proprio perché ne prende gli stimoli; diventa così un fatto conoscitivo, un’indicazione per quello che verrà poi. È in prospettiva. Il Museo rappresenta il lavoro mio e degli altri, quindi è necessario!”
Gianni Asdrubali, gennaio 1988
Gianni Asdrubali dal 1979 ha svolto una continua ricerca all’interno della materia dando origine a opere d’arte caratterizzate da un violento incontro-scontro di pieni e vuoti. La sua opera si origina dal vuoto, inafferrabile e sempre pieno di materia, con pitture caratterizzate da una superficie bidimensionale e una frontalità spaziale, che rendono le opere adimensionali. Nel lavoro di Asdrubali emerge una costante tensione a catturare il mistero che sottostà al “suo farsi” e che viene espresso nelle sue opere in questa tensione- dialogo tra pieno e vuoto.