
18
Senza titolo
, 2010
ferro, 115x490x93 cm
Le cinque sculture, benché realizzate in momenti differenti della ricerca artistica di Carlo Ciussi, presentano un forte legame nel loro motivo d’origine, nel tentativo di instaurare un dialogo con le radici di una fisicità mai statica. Le diverse forme si snodano nello spazio articolandosi in un moto dialettico che mette in relazione la tensione conoscitiva, che cerca di trascrivere in immagine l’energia universale, e il pulsare materiale ed emozionale dell’esistenza. All’interno delle strutture dei quattro Senza titolo i diversi piani spaziali si sovrappongono, si intrecciano e si giustappongono senza perdere mai le reciproche proporzioni, modularmente ritmate. I cubi, i quadrati, i triangoli e le linee si moltiplicano in bilico nello spazio, mosse da una costante tensione che le spinge oltre se stesse, oltre i limiti fisici della materia, aprendo un dialogo possibile con il naturale. L’elemento generativo delle sculture di Ciussi si attualizza nelle concatenazioni di moduli che trascendono se stessi e restituiscono all’osservatore, con la propria figura d’insieme, l’incessante vibrare del tempo vitale.Le sculture vivono di pause, interruzioni e silenzi che generano intermittenze e parallelismi, scarti e spazi in cui può scorrere l’energia in potenza dell’essere.
Località Morterone Centro
Carlo Ciussi
(Udine, 1930 – 2012)
“(…) Il mio sogno è che anche Morterone, rinascendo su se stesso, ambienti opere d’arte nel suo paesaggio. Certo è che lo sforzo nostro, condiviso da molti cittadini, sia anche quello della autorità locali.”
Carlo Ciussi, gennaio 1988
Sin dagli anni Sessanta i lavori di Carlo Ciussi sono caratterizzati dalla necessità di esprimere una visione dell’arte organica e conoscitiva, in grado di rappresentare le eterogenee frazioni e manifestazioni del reale. Il suo fare si traduce in una produzione prorompente di flussi energetici intermittenti.