
Visibile di sera su appuntamento
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π piquant neonly n°8 1=6°
, 2007
neon bianco, 160×175 cm
L’opera, dotata di una fisicità tanto dirompente quanto impalpabile – caratteristiche conferite dall’utilizzo del neon -, porta ad un annullamento dell’immagine stessa intesa come area o campo visivo e alla sollecitazione di una spazialità più estesa. La luce è impiegata dall’artista come elemento fondativo del suo linguaggio. Il neon esprime la propria funzione costruttiva, ma provoca anche una situazione d’instabilità e un risveglio dell’attenzione. Lo sguardo si sposta continuamente dalla percezione dell’insieme alla presenza inaspettata del singolo elemento, dalla geometria regolare e cadenzata della costruzione generale alla imprevedibilità e alla precarietà dell’esperienza che comporta il viverla dall’interno. Il risultato è quello di una spazialità estesa a proiezioni diramate, a una percezione frantumata e costantemente in espansione. Un’esperienza che si rivela continuamente problematica, mai conclusa, in quanto assume le caratteristiche proprie di una scoperta, di un percorso per gradi successivi di progressiva acquisizione.
Località Prà de l’Ort
François Morellet
(Cholet, 1926 – 2016)
“Trovo molto piacevole e ambizioso mostrare le relazioni tra natura, arte e poesia. Per quanto mi riguarda, con il mio piccolo ‘néon de façade’, ho la pretesa di sentirmi sul bordo dell’arte, della natura e della poesia, restando al riparo, della mia ironia.”
François Morellet, luglio 2014
Attraverso la ricerca spaziale François Morellet ha indagato, a partire dagli anni Cinquanta, la relazione tra opera e ambiente. I suoi lavori si definiscono attraverso la rigorosa applicazione di un variegato apparato di proporzioni matematiche, figure geometriche e simboli che costituiscono l’immagine. Se ad un primo sguardo si può cogliere un’apparente semplicità, determinata dal rigore della distribuzione strutturale, un’osservazione attenta rivela la relazione tra gli elementi costitutivi dell’opera.