© Marco Carloni, Milano
Pino Pinelli
(Catania, 1938)
“È un segno poetico dar vita qui ad un museo, è un tipo di astrazione. Le difficoltà logistiche che ci troviamo ad affrontare ne costituiscono il fine, danno un senso al gesto poetico, sono una sfida epica. Del resto se il nostro impegno non sposa degli ideali che senso ha? La sua essenza sta proprio nell’andar contro corrente. È evidente che bisogna lavorare molto al di fuori di un normale concetto di produzione, usare la poesia invece del concetto di concretezza, come il poeta Invernizzi che tuttavia reputo ‘un poeta concreto’.”
Pino Pinelli, gennaio 1988
Sin dagli anni Settanta nei lavori di Pino Pinelli si amalgamano, mescolandosi senza soluzione di continuità, due caratteristiche fondamentali: la traboccante vitalità delle cromie e la forte identificazione dell’opera con un lavoro che è soprattutto fisico.
Gli elementi che compongono le sue opere sono installati direttamente a parete e restituiscono l’idea di una pittura materica, che si mostra corposa e squillante nella propria presenza. Il colore emerge in modo prorompente e viene reso vibrante dalla luce che si insinua tra le pieghe dei corpi pittorici.