Nicola Carrino

© Bruno Bani, Milano

Nicola Carrino

(Taranto, 1932 – Roma, 2018)

“Libertà di un sogno non è solo l’agire d’incanto. È il progetto in coscienza di appartenenza ed impegno civile. Morterone respira il canto di valli e di monti esclusivi. Luogo riservato che si raggiunge non senza fatica. Natura, arte, poesia, si prospettano come insieme inderogabile. Non si può che rispondere all’invito nella forma di domanda. Così si realizza la scultura nella forma del luogo. Luogo della forma. Della forma possibile…”

Nicola Carrino, luglio 2014

Nicola Carrino sin dagli anni Sessanta ha scelto di praticare una scultura creatrice di luoghi in cui la relazione con l’architettura, intesa nel suo senso ampio di intervento antropico costruito e abitabile, è da sempre elemento imprescindibile. Si tratta di una sorta di urbanistica estesa del pensiero plastico: si pone sempre come progetto possibile di abitabilità positiva degli spazi dell’uomo, fondata sulle relazioni tra gli individui e ciò che costruiscono, tradotto in aderenza trasformatrice alle situazioni date.