Grazia Varisco

© Cesare Chimento, Milano

Grazia Varisco

(Milano, 1937)

“È un po’ come scegliere di staccarsi da un quotidiano piatto e spesso sonnolento… per provare a puntare lo sguardo in alto superando la forza di gravità, dell’inerzia, della pigrizia. Per me ha significato partecipare a un progetto di sfida perché il segno dell’arte trovi spazio per dialogare con la natura in un contesto insolito e severo. Il dubbio che permane è che la bellezza e l’armonia della natura avverta il nostro tentativo… quasi come una profanazione.”

Grazia Varisco, luglio 2014

Grazia Varisco mostra nei propri lavori uno spiccato interesse per l’anomalia, per l’irregolare e il discontinuo. Nelle sue opere l’osservatore viene coinvolto in sperimentazoni percettive: la dilatazione dello spazio fisico sollecita forti tensioni conoscitive le quali creano una rottura con le norme convenzionali della percezione. L’artista attiva una spazialità nuova, inconsueta e vitale, che racchiude in sé un’energia “in potenza” e diviene luogo di fitte e inattese possibilità.